Giuseppe Caracci

Giuseppe Caracci

Docenti

Docente di Pianoforte. Nasce a Polla (SA) il 09/06/2002.

Giuseppe Caracci e inizia a suonare all’età di 9 anni.

Una volta terminato il liceo scientifico, prosegue i propri studi iscrivendosi al Conservatorio di Latina per approfondire lo studio del pianoforte.

Inizialmente si appassiona al jazz degli albori, quindi al ragtime e allo stride piano, e viene seguito dal pianista Adriano Urso. Successivamente prende lezioni dal pianista Andrea Beneventano, il quale lo fa appassionare al bebop e all’hard bop. Approfondisce cosi l’armonia, la tecnica pianistica, il solfeggio e la lettura. Approfondisce lo studio del ritmo tramite masterclass tenute da Andrea Avena, Fabrizio Sferra e Giovanni Tommaso.

Affacciandosi alla musica moderna si dedica allo studio dell’informatica musicale, mediante l’analisi del funzionamento del synth, degli apparecchi di registrazione e di riproduzione audio, nonché dei programmi di scrittura ed editing musicale seguendo i corsi di Marco Marinoni. Attualmente, oltre all’attività concertistica, porta avanti vari progetti musicali con i giovani talenti della capitale e si dedica all’insegnamento, impartendo lezioni in cui si trattano: la teoria musicale, l’armonia.

Attualmente svolge l’attività di docente presso la Caput Mundi Accademia Musicale di Roma.

Si è esibito in vari jazz club, teatri e festival italiani e internazionali tra cui: Miles Davis Jazz Club e Tatum Art (a Palermo), “Per Bacco Jazz” (a Taranto, per la rassegna Sounds From the Future, con il suo progetto di brani originali), Auditorium Casa delle Culture, Garbatella Jazz Festival, Albano Jazz Festival; TAG Goes Jazz (rassegna di Blaqsheep), Johnny Răducanu Jazz Festival (in Romania, con il suo quartetto). Ha avuto modo di incontrare e suonare con artisti quali Gregory Hutchinson, Max Ionata, Stefano Di Battista. Gegè Munari, Marco Valeri, Francesco Lento, Francesco Puglisi, Alessandro Presti.

Motto

“Il jazz non esiste. Esiste questo brano, quest’album, questo musicista. O ti piace oppure no. Il jazz è un’entità cosi variegata e proteiforme che rimane difficile da catalogare come genere musicale che rispecchia caratteristiche specifiche. L’unico elemento stabile è l’innovazione, l’esplorazione. Qual è il mio assolo migliore? II prossimo”