Il Clarinetto e le sue caratteristiche

Il Clarinetto e le sue caratteristiche

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Il clarinetto

Il clarinetto, uno strumento dall’eleganza senza tempo, ha radici profonde nella storia e nella tradizione musicale. Dall’antichità ai giorni nostri, il suo suono distintivo ha incantato generazioni di appassionati di musica. Esploriamo insieme le sue caratteristiche uniche, aprendo le porte a un mondo di melodie e armonie.

Storia e Tradizione

Il clarinetto ha un passato ricco, affondando le sue radici nel XVIII° secolo. La sua evoluzione è stata influenzata da strumenti più antichi, come il chalumeau, e ha subito modifiche significative nel corso dei secoli. Da strumento militare a protagonista nelle orchestre classiche, il clarinetto ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica.

Il clarinetto e le caratteristiche tecniche

Quali e quanti sono i registri del clarinetto?

Il clarinetto nella sua estensione si divide in diversi registri ognuno con le proprie peculiarità, i quali sono: il registro grave (il cosiddetto registro dello chalumeau, ove il clarinetto assume un suono caldo e pastoso), il registro medio (il cosiddetto registro del clarinetto, qui lo strumento assume un suono più brillante), infine troviamo il registro acuto (qui clarinetto assume un suono potente e molto più squillante).

Che cameratura ha il clarinetto?

La cameratura di questo strumento è sostanzialmente cilindrica, proprio per questo motivo produce suoni una quinta più gravi di uno strumento di eguale lunghezza ma provvisto di una cameratura conica.

Quali sono i materiali di costruzione de clarinetto?

Il corpo del clarinetto è solitamente realizzato in legno pregiato. Alcuni modelli moderni possono impiegare materiali sintetici avanzati.

Il legno utilizzato per la sua costruzione è in prevalenza l’ebano, il quale conferisce al clarinetto un colore nero. Altri legni utilizzati sono inoltre la grenadilla e il rosenwood dell’Honduras.

Ogni tipo di legno con il quale viene costruito conferisce al clarinetto delle caratteristiche peculiari, soprattutto per quanto riguarda la sonorità.

Esistono anche clarinetti costruiti in metallo e cristallo, ma questi vengono poco apprezzati a causa del loro suono, infatti quest’ultimo risulta aggressivo e freddo e ciò è in contraddizione al suo timbro caldo e corposo, caratteristico di questo strumento.

Abbiamo anche esempi di clarinetti costruiti in plastica che vengono generalmente utilizzati per lo studio iniziale di questo strumento.

Inoltre esistono anche clarinetti di livello assolutamente superiore a quelli citati precedentemente, come quelli in ebanite (quest’ultima è nota anche come “hard rubber”, cioè “gomma dura” poiché viene ottenuta dal processo di vulcanizzazione della gomma).

Come ben sappiamo, l’ebanite è un materiale superiore ad altri tipi di legno poiché conferisce un suono di alta qualità e una durata dello strumento nel tempo notevole, oltre che una resistenza e un’insensibilità alle variazioni di umidità. I tasti e i meccanismi sono spesso realizzati in argento o altri metalli resistenti.

Quanti sono i fori e le chiavi?

Sul clarinetto abbiamo ventiquattro fori di differenti dimensioni tra loro, di cui sette fori circondati da anelli e diciassette/diciotto chiavi in base al modello di riferimento.

Quante parti compongono il clarinetto e quali sono?

Il clarinetto è diviso in cinque parti e sono unite ad incastro da alcune guarnizioni in sughero.

Abbiamo il bocchino, il quale è costituito da un’ancia rilegata da una fascetta che serve a produrre vibrazioni sonore, segue il barilotto con il ruolo di risonanza delle vibrazioni sonore prodotte dal bocchino, poi abbiamo la parte centrale con un corpo superiore e un corpo inferiore (attualmente possiamo anche trovare dei clarinetti con un pezzo unico, ovvero con il pezzo superiore e il pezzo inferiore uniti). Nella parte centrale vi sono dei fori, delle chiavi e degli anelli che modellano il suono (le vibrazioni) in base all’impostazione delle dita sullo strumento.

Il tutto termina con una campana che dà ulteriore risonanza ai suoni.

Struttura del Clarinetto

Perché il clarinetto più conosciuto è detto in SI Bemolle?

Dobbiamo necessariamente dire che il clarinetto è uno strumento traspositore (vale a dire che si tratta di uno strumento che quando sul pentagramma si legge come nota reale DO, il clarinetto produce un suono reale che non corrisponde al DO ma ad un’altra nota, ossia a quella nota in cui è “tagliato” lo strumento).

Nello specifico il clarinetto legge il DO come un SI bemolle, per cui necessita la trasposizione in chiave di tenore.

Quindi proprio per questa motivazione esistono vari tipi di clarinetto differenti per l’intonazione, i quali leggono tutti nella stessa chiave e con la stessa diteggiatura ma producono delle note reali differenti.

Altri tipi di clarinetto oltre a quello in SI Bemolle

Oltre al clarinetto in SI bemolle abbiamo anche: il piccolo in LA bemolle (il cosiddetto sestino), il piccolo in MI bemolle (il cosiddetto quartino o terzino poiché è tagliato una terza minore sopra), il soprano in DO, il soprano in SI bemolle (il più diffuso), il soprano il LA, il contralto in FA (noto anche come corno di bassetto), il contralto in MI bemolle, il basso in SI bemolle (conosciuto come clarone), il contrabbasso in MI bemolle (detto anche contralto) e per concludere abbiamo anche il contrabbasso in SI bemolle.

Timbro e Gamma

Il clarinetto ha un timbro unico e versatile, in grado di esprimere emozioni profonde. La sua capacità di adattarsi a vari generi musicali, dall’orchestrale al jazz, lo rende uno strumento eclettico. Grazie alla sua gamma estesa consente di eseguire sia melodie dolci che passaggi virtuosi, rendendolo un’opzione preferita per molti musicisti.

Tecniche di esecuzione

Diteggiatura e Articolazione

La diteggiatura precisa è fondamentale per produrre note nitide. I musicisti imparano complesse combinazioni di dita per eseguire pezzi impegnativi.

La capacità di collegare note in modo fluido, attraverso l’articolazione corretta, contribuisce a una performance espressiva.

Il repertorio clarinettistico

Vastissimo è il repertorio per clarinetto, il quale vede nomi come: Johann Stamitz, Franz Anton Hoffmeister, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Krommer, Louis Spohr, Carl Maria von Weber, Ernesto Cavallini, Camille Saint Sean, Claude Debussy, Béla Bartok, Igor Stravinsky, Francis Poulenc, Aaron Copland, Gerald Finzi, Leonard Bernstein ecc… .

Si tratta di uno strumento molto versatile presente quasi in tutti i generi musicali: nella musica classica, in orchestra, in ambito solistico ove va necessariamente ricordato per il concerto K 622 di Mozart composto per Stadler, lo ricordiamo anche per il quintetto K 581 e il quintetto di Brahms.

Importante anche in ambito cameristico per i brani scritti da Brahms, Schumann, usato anche nelle bande musicali in sostituzione dei violini, usato nelle orchestre, usato molto anche in ambito jazzistico come strumento solistico da Benny Goodman, Artie Shaw, Woody Hermann, Tony Scott, Buddy De Franco, Johnny Dodds.

Nel jazz è stato molto utilizzato soprattutto negli anni ‘20 e negli anni ’30. Inoltre lo ritroviamo anche nello stile romagnolo, più nello specifico nel folklore romagnolo e nel liscio con Raoul Casadei.

Per concludere il clarinetto viene utilizzato anche nella musica klezmer con Giora Feidman.

Come imparare a suonare il Clarinetto

Per chi vollesse affacciarsi alla musica ed intraprendere lo studio del Clarinetto deve partire da due aspetti fondamentali:

  1. La scelta dello strumento: trovare il clarinetto giusto è cruciale per iniziare il percorso musicale. Affidati alle indicazioni del tuo insegnante, saprà consigliarti al meglio;
  2. Lezioni di Clarinetto: i corsi offerti da esperti insegnanti forniscono una base solida per sviluppare abilità avanzate;
  3. Individua una scuola di musica che potrà garantirti un metodo e un programma didattico appositamente studiato e adattabile alle tue caratteristiche ed esigenze.

L’esercizio e la dedizione quotidiana faranno il resto. Il progresso e l’avanzamento nella tecnica avverranno molto più velocemente di quanto credi.

Nadia Caruso

Corsi di Clarinetto e Scuole di Musica

Ricerca una scuola di musica che possa soddisfare le tue esigenze. Fai una ricerca, anche attraverso internet, vai a visitare la sede, parla con i responsabili e gli insegnanti. Informati sul metodo adottato. Scopri se la scuola ha ottenuto riconoscimenti o e centro d’esame. Sono considerazioni da tenere sempre presenti.

La scuola di musica e canto Caput Mundi Accademia Musica è in grado di offrirti corsi base e avanzati per dare sfogo alle tue passioni.

Per concludere

Il clarinetto, con la sua storia affascinante e le caratteristiche uniche, offre un mondo di possibilità ai futuri musicisti. Che tu stia iniziando un corso di clarinetto o esplorando nuove sonorità, questo strumento continua a ispirare generazioni con la sua bellezza senza tempo.

Nadia Caruso

Autrice

Nadia Caruso. Maestra e insegnante di musica, diplomata in Clarinetto.